PATRIZIA MONZIO COMPAGNONI vive e lavora a Pagazzano – BG – dal 2000 , anno che ha cambiato la mia vita , ceduto l’attività commerciale che mi impegnava 12 ore al giorno ho ripreso tele e pennelli ed ho iniziato a dipingere la bellezza dei sette continenti, partita dalla madre africa agli antipodi dei maori, cercando di dare un’anima ad ognuno dei miei dipinti , andando oltre la fotografia.
Patrizia Monzio Compagnoni si è incamminata nel mondo luminoso dell’arte costruendosi un bagaglio artistico-culturale recanti rivolti accademici che l’hanno aiutata a scandagliare la propria personalità fortemente volitiva , propria di chi ha imparato ad affrontare con successo le avversità della vita presentandosi a noi con chiaro esempio grazie ad ethos e pathos indiscutibili.
Alla nostra Patrizia affidiamo sicuramente la sublime e nobile missione di immortalare la bellezza, spiegarla e diffonderla nell’animo di coloro che hanno il piacere di ammirare le sue opere
Alcuni anni fa si presentò nel mio atelier una giovane ragazza per prendere lezioni di disegno e pittura.
Patrizia Monzio Compagnoni ,mostrò sin dal primo momento, una grande passione per i chiari-scuri, luci, ed una grande attenzione per i dettagli rendendoli così evidenti come se volesse esplorare l’origine dei sentimenti e la vera essenza della materia con un virtuosismo tecnico dettagliato esterno rimarcando le vibrazioni dell’anima , velando ed identificandosi nella stessa rendendola trascendente.
La sintesi espressiva di un’artista che attraverso il rigore tecnico, libera una introspettica visione di quell’essenza che caratterizza il soggetto e l’interpretazione dello stesso materializzando l’anima, rendendola essenziale all’espletazione di sentimenti poetici generando la vera essenza dell’arte.
Impastando materie colorate trasformandole in cromatismi poetici che rivelano i sentimenti unici e profondi di Patrizia caratteristiche essenziali di tutti i grandi.
La tenacia e la serenità interiore che la caratterizza, scivola sulle ferite generando una grande fede negli stereotipi classici senza lasciarsi travolgere dalle mode facili, che spesso rimangono punti di vista soggettivi fini a se stessi
Giuliano Ottaviani